Si è tenuta oggi a Bologna la prima “Giornata del lavoro agile”, dedicata all’approfondimento del mondo dello smart working, organizzata dal Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna e Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tra i relatori della tavola rotonda, anche il Sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, Presidente della Commissione Pubblica amministrazione, personale e relazioni sindacali dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
«In un mondo sempre più connesso e dove il lavoro, oltre all’aspetto economico, deve guardare anche al rispetto ambientale e alla qualità della vita dei lavoratori, la vera sfida è quella di rendere “smart” la pubblica amministrazione, storicamente ingessata. – spiega Massaro – Le città medie, e non solo i grandi centri, devono guidare questo processo, mettendo a disposizione un sistema di servizi, come le connessioni veloci e di welfare, come gli asili nido, adatto alle esigenze dei lavoratori e delle aziende».
Sono molteplici gli aspetti positivi di questo sistema: «La produttività è più alta del 15% e l’assenteismo minore, in presenza di smart working. – evidenzia Massaro – Inoltre, permette una qualità della vita migliore per i lavoratori, con una miglior conciliazioni dei tempi di vita e di lavoro, e un minor impatto ambientale, limitando al necessario gli spostamenti per ragioni lavorative: le statistiche che comparano i consumi energetici e la produzione di sostanze inquinanti come polveri sottili o CO2 premiano infatti la soluzione dello smart working rispetto al sistema tradizionale».
Smart working non è il telelavoro, o il semplice “lavoro da casa”: «C’è anche ad esempio il co-working, un sistema che a Belluno abbiamo inaugurato con il Distretto Creativo di Via Mezzaterra. – sottolinea il sindaco – Noi abbiamo puntato ai liberi professionisti, l’obbiettivo è quello di portare questa metodologia nelle aziende private, che già stanno sperimentando alcune formule in questo senso».
La vera sfida, come detto, riguarda però la pubblica amministrazione: «Negli anni si sono susseguite leggi che hanno irrigidito ulteriormente un sistema già ingessato. – conclude Massaro – Il quadro normativo frena l’inserimento di modelli organizzativi innovativi, e questo è uno scoglio sicuramente da superare. I comuni italiani forniscono il 90% dei servizi ai cittadini con solo il 7,8% delle risorse della spesa pubblica, e questo dimostra l’efficienza e l’efficacia di questi enti: è quindi fondamentale incentivare, puntare e investire sullo smart working anche nei comuni medi e piccoli, un’opportunità per rendere più moderna la pubblica amministrazione per migliorarne la produttività e per proporre un approccio diverso, nuovo ed efficace alla vita di lavoro e di comunità. Sarà fondamentale il ruolo dei comuni anche nello smart working delle aziende private: è necessario riorientare le politiche della mobilità e delle infrastrutture essenziali così che il welfare cittadino, le reti wi-fi, le infrastrutture essenziali siano studiate e idonee all’applicazione di questo sistema nelle nostre città».